
L’arte è necessaria.
Da sempre.
Almeno da circa centomila anni.
A quest’epoca risalgono -infatti- i ritrovamenti presso la grotta di Blombos.
A Blombos Cave, una grotta che guarda l’Oceano nei pressi di Still Bay in Sudafrica, sono state ritrovate conchiglie adoperate per miscelare colore a base di ocra.
Insieme con le conchiglie e i resti di tintura, i ricercatori hanno ritrovato un piccolo focolare, delle ossa d’animali utilizzate per prelevare il colore dai contenitori e delle macine.
Insomma, a Blombos è stata ritrovata la prima bottega d’artista di cui abbiamo conoscenza.
Lo studio è pubblicato su Science.
Alla domanda -dunque- Quando è nata l’arte? si può rispondere: quando è emersa, nell'uomo, la capacità di simbolizzare.
E potremo datare questo a centomila anni fa, in quanto i pigmenti ritrovati nelle conchiglie -probabilmente adoperati per dipingere il corpo- non erano destinati a nessuna attività necessaria al proprio mantenimento in vita ma rispondevano evidentemente a una necessità altra: creativa, simbolica.
L’arte è metafora, linguaggio imprescindibile, dialogo che parla da anima a anima.
L’arte è quel sentimento dipinto che senti vibrare dentro te, è quell’espressione ritratta che senti tua, quella musica che ti riporta a un momento esatto vissuto anni addietro. L'Arte è quel movimento, realizzato sottraendo materia al marmo, che t’incanta e ti rende viva una scultura, è quella danza alla quale non puoi resistere, è quel palcoscenico che vibra di mille vite, è quello schermo su cui si proietta una storia di mille storie che parla di te a te, quel fotogramma che racchiude miliardi di stelle.
È Amleto che sul palco interpreta un tuo sentire, è Ofelia che ti rattrista e addolcisce.
È Odette, trasformata in cigno, che danza sul lago e ti commuove.
È vita. Essenza. Bellezza.
È sguardo che rivolgi dentro te e ti sorprende.
È specchio nel quale ti conosci e riconosci. È rivelazione.
George Bernard Shaw ha scritto “Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso; e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima.”
E ha scritto queste parole molto tempo prima della nascita della neuroestetica la disciplina che studia le basi neurali dei processi cerebrali coinvolti nella realizzazione di un’opera d’arte e del suo godimento e che spiega la sensazione di piacevolezza e benessere che ti appaga quando sei al cospetto di un‘opera d’arte.
L’arte è Bellezza, quella Bellezza che secondo J. Hilmann riveste un’importanza fondamentale nell’orientare l’agire umano.
“Se la vita in sé è biologicamente estetica e se il cosmo in sé è primariamente un evento estetico, allora la bellezza non è semplicemente un accessorio culturale, una categoria filosofica, una provincia delle arti o anche una prerogativa dello spirito umano. È sempre rimasta indefinibile perché porta una testimonianza sensibile di ciò che al di là dell’umana comprensione è fondamentale.” (J. Hilmann)
L’arte è percorso, è conoscenza e crescita.
È sorgente nella quale ti riconosci e dalla quale attingi.
È guida.
Sunny by Art vuole seguire questa guida, offrirti e ricevere spunti, vuole lasciare lungo la via sassolini per aiutarti a riconoscere il tuo cammino per godere -insieme- di quella immensa radiosità che proviene da ogni forma d’Arte.
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Nell'immagine : Sandro Botticelli - Primavera (dettaglio), 1478-1482 ca.